martedì 6 aprile 2010

Darwin non aveva ragione. Lo dicono anche gli atei...

...e per colpa sua la cena mi è andata di traverso.

Purtroppo mi è capitata tra le mani la pagina "culturale" de Il Giornale del 3 aprile, con un bell'articolo (si fa per dire)
contro la teoria dell'evoluzione e zeppo di falsità scritto da Roberto de Mattei (storico del Cristianesimo, vice-presidente del CNR, direttore di riviste spazzatura come "Radici Cristiane" e, ultimo ma non meno importante, famigerato creazionista) .

Mi chiedo spesso (e non penso di essere l'unico) perchè Roberto de Mattei ricopra ancora la carica che gli è stata conferita. E' una situazione imbarazzante. Le sue affermazioni anti-evoluzioniste, prive di qualsiasi fondamento scientifico, avrebbero dovuto causare la sua espulsione immediata a calci nel sedere dall'ente, ma si sa: questa è l'Italia!
Da quando Mussolini ha firmato i Patti Lateranensi, la laicità dello Stato è andata all'Inferno e così i soldi dei contribuenti, tanto per dirne una, vanno a finanziare convegni contro uno dei pilastri della biologia moderna. Ma non solo: i pensieri e le opinioni di chi non dovrebbe nemmeno insegnare ad un branco di scimmie vengono pubblicati sulle pagine di scienza di uno dei quotidiani a maggiore tiratura nazionale.

VERGOGNA.


Andiamo ora ad analizzare brevemente l'articolo in questione.

L'attacco alla teoria di Darwin rispetta tutti i trucchetti a cui i creazionisti ricorrono sempre più spesso per dare credibilità alle loro opinioni, ma questa volta de Mattei supera sè stesso e,
nel tentativo di mettere in cattiva luce l'evoluzione, da bravo cattolico si appoggia addirittura alle idee di due positivisti. Ridicolo!

La principale strategia di ripiego dei creazionisti è far credere che la teoria dell'evoluzione sia scientificamente controversa (cosa assolutamente falsa: l'evoluzione non è un'ipotesi, è UN FATTO, attestato da migliaia di osservazioni) ed evitare di parlare (o parlare il meno possibile) dell'alternativa. De Mattei scrive che "l'evoluzionismo è un ibrido connubio tra una teoria filosofica e una teoria scientifica" (sono davvero esterrefatto...) e, come avrete notato leggendo l'articolo, a parte un breve aneddoto iniziale, la teoria di Fodor e Palmarini è appena citata.

Attaccare l'evoluzione dicendo che non è confermata da dati scientifici (o che addirittura è in conflitto con essi) è un altro classico dei creazionisti e de Mattei segue alla lettera la regola, arrivando addirittura ad affermare che prove paleontologiche confutano la teoria darwiniana, quando è vero l'esatto opposto. Ma andiamo avanti...

Il creazionismo è una tale baggianata che, anche cambiandogli il nome in intelligent design, nessuna persona dotata di un minimo di raziocinio è portata a crederci. Così la strategia più audace dei creazionisti è non parlare affatto di creazionismo, nossignori, ma dire semplicemente che l'evoluzione è una teoria in crisi. Ovviamente non è vero, ma qui de Mattei è davvero scaltro!
Di solito ogni prova contro l'evoluzione diventa una prova a favore del creazionismo, invalidare l'una significa convalidare l'altra. De Mattei è più furbo. Visto che questo trucco ormai è abusato inserisce una terza-teoria-che-non-si-capisce-bene-di-che-parli, così ogni prova contro l'evoluzione, dato che la-terza-teoria-insomma-l'abbiam-capito-che-è-una-stronzata, finisce col diventare una prova a favore del creazionismo (vedi ultimo paragrafo dell'articolo). Beccato! Anche con i baffi finti un creazionista-cattolico-fino-all'osso si riconosce sempre!

Usare le argomentazioni secondo cui l'evoluzione sia il semplice frutto del caso (secondo de Mattei è uno degli argomenti più efficaci per confutare l'evoluzionismo darwiniano) o che essa sia un processo graduale, dal più semplice al più complesso, dal peggiore al migliore, lo ritengo un insulto all'intelligenza dei lettori. L'evoluzione è il cambiamento senza sosta dei viventi per effetto di mutazioni genetiche casuali sottoposte all'azione della selezione naturale, ma evidentemente de Mattei fa un po' di confusione. Da un certo punto di vista è giustificato: dimenticavo infatti che è uno storico, non un biologo. L'ignoranza è lecita (ma non apprezzata).

Mi fermo qua. Le scempiaggini riportate in questo articolo sono tante e tali che a rileggerle mi viene il voltastomaco. Le considerazioni finali sugli schemi e sulle forme sono nel migliore dei casi mal poste. Il paragrafo finale è la summa di tutte le falsità.

Il giorno in cui de Mattei verrà licenziato stapperò una bottiglia, ma quel giorno non arriverà mai abbastanza presto.

"Si può affermare con sicurezza, che se si incontra una persona che afferma di non credere nell'evoluzione, quella persona è ignorante, stupida o malata di mente (o in malafede, ma preferirei non occuparmene)."

Richard Dawkins, L'ignoranza non è un crimine

3 commenti:

Simone ha detto...

L'evoluzionismo è accettato anche dai cristiani "normali", mentre questa cosa del creazionismo è un po' una fissa più di certi gruppi davvero fissati.

Personalmente non ritengo che l'evoluzione confuti o dimostri l'esistenza di Dio, visto che andando a ritroso restano comunque un sacco di interrogativi. Cioè, tolto il fattore tempo (che comunque non è una variabile indipendente) la scienza moderna ci dice che la vita si è auto-generata dal nulla andando contro entropia e leggi fisiche varie.

Più che altro resta sempre la domanda se sia tutto dovuto al caso oppure no. Poi per me i creazionisti si arrampicano sugli specchi perché dovrebbero cercare eventualmente delle ragioni partendo da dei fatti scientifici provati e non cercando di confutarli. Comunque un paio delle loro idee sono interessanti, tipo quella della complessità irriducibile, ma appunto dovrebbero proporre solo cose scientificamente sensate perché se un Dio esiste deve aver creato anche le leggi della fisica che regolano il mondo e non vedo perché poi debba agire in una maniera che travalichi il suo stesso operato. Discorso complicato, mi sa... ^^

Simone

Ale ha detto...

Concordo con quasi tutto quello che hai scritto, ma...

"l'evoluzionismo è un ibrido connubio tra una teoria filosofica e una teoria scientifica"

Questa e' una cosa vera. Mi spiace Simo, ma teoria scientifica vuol dire basarsi sulla scienza, ovvero su esperimenti riproducibili. L'evoluzione non so fino a che punto sia riproducibile (possiamo accontentarci solo di imperfette riproduzioni al computer, non certo in laboratorio e non certo approfondite come sarebbe necessario vedere).

Di fatto l'evoluzione e' una teoria filosofica, il fatto che venga sempre piu' confermata dai fossili e corretta da nuove e brillanti idee, non basta per renderla una teoria scientifica.

Le teorie scientifiche si basano sul fatto che gli esperimenti condotti fino ad ora non sforino mai dai valori prevedibili mediante la teoria e che gli esperimenti che verificano la teoria siano riproducibili sempre e comunque.

Possiamo assumere l'evoluzione come teoria scientifica se lasciamo cadere il vincolo che gli esperimenti siano riproducibili... Per ora abbiamo una teoria che non e' mai stata invalidata dalle prove (non sperimentali!) raccolte. E questo va bene per sostenere che sia una teoria totalmente ragionevole (di fatti ci credo!), ma per poter verificare che sia una teoria funzionante... Dovremmo poterla riprodurre :)

... A meno di non voler storpiare cio' che si intende con "scienza".

Mr. Lunastorta ha detto...

@Simone: il problema delle origini della vita è decisamente affascinante, fin'ora sono state proposte varie ipotesi, ma nessuna risolutiva. La teoria dell'evoluzione può spiegare come la vita si sviluppi, ma non come abbia inizio.

L'errore dei creazionisti è sconfinare nella metafisica. Secondo me la scienza non potrà mai confutare l'esistenza di Dio, ma solo togliergli quegli attributi antropomorfici e demiurgici che per secoli lo hanno caratterizzato. Ci sarà sempre una metafisica, laddove la scienza non può arrivare, e Dio verrà relegato sempre più lontano. Ma anche se un giorno venisse scoperta l'equazione con cui Dio ha creato l'Universo, quell'equazione non sarebbe Dio, ma uno scorcio sulla mente di Dio. Discorso complicato e che travalica l'argomento di questo post...

@Aki: se consideriamo il criterio popperiano per definire una teoria come "scientifica", cioè la falsificabilità, allora l'evoluzionismo di Darwin (e di buona parte del XIX e XX secolo) è una teoria a-scientifica in quanto difficilmente falsificabile. Basandosi su una serie di osservazioni, fossili e non, Darwin ha dato una spiegazione che all'epoca poteva essere altrettanto valida delle teorie di Lamarck o di Cuvier. Tuttavia, con lo sviluppo della genetica, l'evoluzionismo è diventato una teoria scientifica a tutti gli effetti. Certo: non è possibile riprodurre sperimentalmente l'evoluzione (così come non è possibile riprodurre la deriva dei continenti (geologia), la formazione di un uragano (meteorologia) o il collasso di una nebulosa (astronomia)), visto che una verifica diretta dei fenomeni evolutivi richiederebbe tempi dell'ordine di migliaia o addirittura milioni di anni. Tuttavia, oltre a simulazioni al computer e analisi di fossili, risultati direttamente osservabili dell'evoluzione sono disponibili: basta pensare alla resistenza agli antibiotici sviluppata dai batteri, un fenomeno avvenuto in pochi decenni. Dal punto di vista metodologico l'evoluzionismo è ormai considerato come scientifico.

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